Per Elisa by Magda Szabó

autore:Magda Szabó [Szabó, Magda]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788889076361
Google: Zt1kvgAACAAJ
editore: Anfora
pubblicato: 2016-02-15T11:23:26+00:00

11.

LA PRIMA PRE-MORTE

Mia madre aveva delle premonizioni: vedeva il futuro. Tremava simultaneamente per la paura e per la gioia, se pensava alla mia vita futura senza di lei o senza di loro; le sue frasi poi, che intesseva nelle nostre abituali conversazioni quotidiane, in qualche modo si separavano dal contesto di frequente citato: ancora oggi tutti i miei amici riportano le tesi della filosofia personale di Lenke Jablonczay, anzi, non solo le riportano, le applicano pure, e grazie a esse si liberano dei propri problemi. Ero ancora molto giovane, quando una volta il discorso cadde sulla morte, che era il terrore della mia infanzia: io percepivo come nemica la sua odiata figura, e cercavo di allontanare la paura che avevo di lei facendo la spaccona.

Dichiarai che noi quattro non ne saremmo mai stati preda; poteva darsi che la sua legge riguardasse gli altri, ma non noi, non quelli a cui volevo bene. Ero piccola, ancora non era giunto il momento dei chiarimenti, ma quando cominciarono i corrugamenti sulla superficie piana che un tempo, durante l’infanzia, era stata uniformemente liscia quanto uno specchio, sul quale i giorni o erano scivolati o erano andati gambe all’aria, oppure tra invisibili elementi si erano fatti male fino a sanguinare, mia madre alla fine decise di introdurmi ai suoi segreti, perché presumeva che la famiglia si sarebbe trovata a fare i conti con fenomeni di interferenza più pericolosi dei cerchi concentrici fino a quel momento rilevati. Ero giusto precipitata in qualche profonda afflizione, quando mi trasse accanto a sé, e non mi chiese il motivo dell’amarezza, ma mi consolò nel suo modo caratteristico.

– Questa è solo una pre-morte – la sentii dire, e mi parlò con la naturalezza con cui avrebbe confermato la decisione di far cuocere dieci Cili di composta di fragole per l’inverno. – Per fortuna ci sono molte pre-morti prima di accingersi a quella vera: una persona nel corso della vita sente più volte di non avere una strada, un futuro, ormai neanche le forze, che è finito tutto, è la fine; è stato davvero bello da parte del buon Dio inventarsi questa assuefazione sistematica al gran finale. Il passo definitivo, conclusivo alla fine avverrà in maniera sorprendentemente facile: morirai sorridendo, scambierai una stretta di mano con il trapasso, e con un ultimo gesto chiuderai il libro. A quel punto sarai già sopravvissuta a talmente tante catastrofi, avrai perso talmente tanto sangue, avrai così tanto temuto, pianto, fatto inutili tentativi, che alla povera morte rimarrà a malapena qualcosa di cui ti possa derubare: si potrà pigliare solo la tua pelle, la carta da pacchi nella quale Dio ti ha avvolto alla nascita, e le tue ossa, lo spago. Dove sarà a quel punto in te la vera sofferenza, alla quale la vita ti avrà resa avvezza, dove la smarrita disperazione, dove sarai tu, con l’intero tuo io?

Corpo e anima, se vengono oberati troppo, si consumano, le tue pre-morti tanto spesso sopportate sono messaggi celesti, nella grande arena nella quale ti sei mossa fino all’ultimo istante quasi ogni tua cosa è diventata decrepita, ha perso la sua importanza.

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